Il 4 giugno 2019, dopo anni di duro lavoro (iniziato nel 2012) è uscito il gazzettino ufficiale che regolamenta l’accesso e la formazione dei maestri di sci europei. Eurotest (ora PFC-T) ed Eurosicuritè (ora PFC-S) diventano obbligatori in tutti gli stati UE.
L’Europa finalmente mette ordine in una professione che presenta profili di complessità: stare sulla neve non è cosa da prendere alla leggera. Nella gazzetta ufficiale del 4 giugno 2019, si è riuscito a risolvere la professione di maestro straniero che esercita in maniera continuativa in una località.
Questo dovrà avere il grado massimo di formazione del proprio stato, in caso negativo dovrà effettuare la Prova Formativa Comune Tecnica, PFC-T, ex Eurotest, una prova a cronometro su un tracciato di gigante, ed una Prova Formativa Comune di Sicurezza, PFC-S, ex Eurosecuritè, un esame teorico su una serie di nozioni sulla sicurezza sugli sci.
Dal gazzettino: “Qualsiasi cittadino dell’Unione in possesso di un tale certificato rilasciato in uno Stato membro ha il diritto di accedere alle attività professionali di maestro di sci in altri Stati membri alle stesse condizioni dei maestri di sci che hanno acquisito la loro qualifica in tali Stati.”
La questione del maestro straniero che esercita in maniera temporanea rimane ancora fumosa, l’iter per poter operare in una località turistica anche solo per pochi giorni è lungo e spesso senza risposta. Il collegio nazionale sta lavorando per poter alleggerire la procedura studiando soluzioni che siano più idonee alle esigenze di ciascuna regione.
Non saranno quindi più accettati i ricorsi dei maestri di sci contro la prova Eurotest che diventa di fatto unico denominatore per i maestri dell’ Unione Europea.
Si tratta di un vero passo avanti nella professione che è stato reso possibile grazie all’impegno del Collegio Nazionale con i rappresentanti delle regioni e del ministro Lara Comi che ci ha supportato al parlamento europeo.